La Parrocchia

Parrocchia San Francesco D'Assisi Fondi(Lt)

Lungo la via Appia, fra Itri e Terracina, a 120 Km da Roma è situata la città di Fondi. Per la sua importante posizione strategica, si trova al confine tra la regione pontina (Lazio) e quella ausona (Campania). La città fu assai fiorente nel periodo imperiale e nel medioevo. Il nome della città “Fondi” è di origine latina e si riferisce alla posizione geografica della città che, racchiusa ai piedi della catena degli Ausoni, assomiglia al fondo di un vaso. La città è circoscritta su tre lati dai monti Ausoni e dalle propaggini degli Aurunci e a sud dal mare. Lungo tutta la fascia pedemontana abbondano rigogliosi oliveti, la cui estensione, alcune volte, raggiunge le cime dei monti che fanno corona e riparo ai numerosi aranceti, la coltura predominante del paese.

Con il sorgere dell’Ordine Francescano nel 1209, l’apostolato di San Francesco ebbe le più vaste e profonde risonanze. I suoi figli penetrarono dappertutto e fondarono molte case religiose. Una di queste vivente ancora il Santo fu istituita anche a Fondi, dove certamente ha sostato S. Francesco stesso, transitando per la città, che costituiva una tappa obbligatoria per i religiosi in viaggio da Roma a Napoli e viceversa.

Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco, ci riferisce un lamento del vescovo di Fondi per due frati che portavano la barba più lunga del tollerabile e il dolore del Santo per questo rimprovero. La prima comunità francescana in Fondi, accanto alla propria dimora, costruì una chiesa di modeste proporzioni.

IL COMPLESSO MONUMENTALE DI S. FRANCESCO

La Chiesa e l’attiguo convento di S. Francesco in Fondi furono costruiti da Onorato I Gaetani nel 1363 circa, sul luogo di un più antico e modesto complesso, edificato dai primi frati francescani giunti a Fondi. Il convento e la chiesa furono restaurati dal conte Onorato II Gaetani, come attesta l’iscrizione posta sull’architrave del portale d’ingresso alla chiesa. Fin dal 1466 il complesso monumentale appartenne ai Frati Minori Osservanti della provincia di Napoli. Venne perduto una prima volta durante il Decennio francese. Riaperto nel 1843, fu chiuso di nuovo nel 1866. I frati vi ritornarono nel 1881 ma vi rimasero per poco tempo. L’intero complesso fu gravemente danneggiato durante l’ultimo conflitto mondiale. Attualmente, in attesa di riaprire lo storico convento lavora una piccola comunità religiosa che è responsabile della chiesa conventuale che dal 1968 è divenuta parrocchia, con decreto dell’allora Vescovo di Gaeta, Sua Ecc. Mons. Lorenzo Gargiulo

Il CONVENTO

Il convento - restaurato nel 1946 e da allora adibito a sede comunale - è preceduto da un ampio porticato con archi a tutto sesto. L’edificio è strutturato intorno ad un luminoso chiostro in stile ogivale, con volte a crociera sorrette da pilastri ottagonali in pietra piperina, culminanti in capitelli a foglie di palma. Al centro, tra piante di agrumi, un caratteristico pozzo dell’epoca.

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