Il Superbonus è stato prorogato per il 2025. Tuttavia, sono in arrivo pessime notizie per chi intende presentare domanda.
Il contributo a fondo perduto rientra nelle misure edilizie destinate a coloro che procedono con interventi sugli immobili volti ad incrementare la loro efficienza energetica o a ridurre il rischio sismico. Per quest’anno l’agevolazione ha trovato conferma, consentendo ai beneficiari di godere di una detrazione pari al 70% (dunque inferiore rispetto al 110% iniziale) sulle spese sostenute per gli interventi. Anche nel 2025 si potrà presentare domanda per il Superbonus, sebbene siano previste ulteriori restrizioni per i percettori.
Lo scorso 31 ottobre gli interessati all’incentivo hanno avuto la loro ultima possibilità per richiederlo. Il contributo spetta ai cittadini che hanno un reddito non superiore ai 15mila euro per il 2023 e che, tra l’1 gennaio e il 31 ottobre 2024, hanno affrontato delle spese connesse ad interventi edilizi. Questi ultimi devono aver raggiunto, entro la fine dello scorso anno, uno stato di avanzamento dei lavori che non sia al di sotto del 60%.
Come accennato precedentemente, nel corso degli anni il Superbonus (introdotto per la prima volta nel 2020) è andato incontro a riduzioni e ha subito delle restrizioni che non sembrano affatto destinate a fermarsi. Nel 2025, infatti, la percentuale della detrazione calerà ulteriormente e i richiedenti dovranno rispettare nuovi vincoli.
Superbonus, le novità per il 2025: diminuiscono le detrazioni e spuntano nuovi limiti
Con la Legge di Bilancio 2025, il Governo ha apportato alcune modifiche al Superbonus. L’incentivo che ha visto luce per sostenere chi effettua interventi sugli immobili (determinando un recupero di almeno 2 classi energetiche) con una detrazione fiscale sulle spese sarà interessato, innanzitutto, da una diminuzione della percentuale dal 70 al 65%.
Potranno godere dell’agevolazione solamente coloro che sono in possesso di determinati requisiti entro il15 ottobre 2024. Per gli edifici diversi dai condomini, è necessario che sia stata presentata la CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata). Nel caso di interventi che vengono svolti all’interno di condomini, oltre alla CILA, non può mancare la delibera dell’assemblea.
Infine, per quanto riguarda gli edifici destinati a demolizione e ricostruzione, si richiede la presentazione dell’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Si aggiungono dunque nuove condizioni a cui i richiedenti dovranno attenersi per non perdere la possibilità di ottenere l’incentivo. Tra le novità troviamo anche l’allungamento dei tempi entro cui beneficiare delle detrazioni fiscali.
Per gli interventi effettuati nel 2023, infatti, si potrà godere di queste ultime per 10 anni (anziché 4). Per procedere in tal senso, servirà una dichiarazione dei redditi integrativa di quella che è stata presentata per il periodo d’imposta 2023. Mentre per i lavori eseguiti a partire dall’1 gennaio 2024, si potrà fruire della detrazione solamente per 10 anni.